Benvenuto nella pagina web di Igino Manfre'
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Con il nostro silenzio rischiamo di essere tutti complici di Israele
(Il cavallo e la torre trasmessa il 6 giugno scorso su Rai3)
...anche gli immobili vanno a votare:
un referendum per essere valido
deve essere votato da almeno la meta' degli italiani:
chi non va a votare vota come la Meloni
affluenza alle elezioni politiche ed europee in Italia
Anatomia di un genocidio |
Anatomy of a genocide |
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Nel marzo del 2024, dopo sei mesi di guerra nella striscia di Gaza nel corso della 55 sessione del consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e' stato esaminato e discusso questo rapporto |
In March 2024, after six months of war in the Gaza Strip, during the 55th session of the United Nations Human Rights Council, this report was examined and discussed. |
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Questo e' il riepilogo: Dopo cinque mesi di operazioni militari, Israele ha distrutto Gaza. Oltre 30.000 palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 13.000 bambini. Si presume che oltre 12.000 siano morti e 71.000 siano rimasti feriti, molti dei quali con mutilazioni che hanno cambiato la vita. Il 70% delle aree residenziali è stato distrutto. L'80% della popolazione è stata sfollata con la forza. Migliaia di famiglie hanno perso i propri cari o sono state annientate. Molti non hanno potuto seppellire e piangere i propri cari, costretti invece a lasciare i loro corpi in decomposizione nelle case, per strada o sotto le macerie. Migliaia di persone sono state arrestate e sistematicamente sottoposte a gravi maltrattamenti. L'incalcolabile trauma collettivo sarà vissuto per le generazioni a venire. Analizzando i modelli di violenza e le politiche israeliane nel suo attacco a Gaza, il presente rapporto conclude che vi sono fondati motivi per ritenere che sia stata raggiunta la soglia che indica che Israele ha commesso un genocidio. Una delle conclusioni principali del rapporto è che la dirigenza e i vertici militari israeliani, nonché i soldati israeliani, hanno intenzionalmente distorto i principi dello jus in bello, sovvertendo le loro funzioni protettive, nel tentativo di legittimare la violenza genocida contro il popolo palestinese. |
This is the summary: After five months of military operations, Israel has destroyed Gaza. Over 30,000 Palestinians have been killed, including more than 13,000 children. Over 12,000 are presumed dead and 71,000 injured, many with life-changing mutilations. 70% of residential areas have been destroyed. 80% of the population has been forcibly displaced. Thousands of families have lost loved ones or have been annihilated. Many have been unable to bury and mourn their loved ones, forced instead to leave their decomposing bodies in homes, on the streets or under rubble. Thousands have been arrested and systematically subjected to severe ill-treatment. The incalculable collective trauma will be experienced for generations to come. By analyzing Israel’s patterns of violence and policies in its attack on Gaza, this report concludes that there are strong grounds to believe that the threshold has been reached that indicates that Israel has committed genocide. One of the report’s key conclusions is that the Israeli military leadership and command, as well as Israeli soldiers, have intentionally distorted the principles of jus in bello, subverting their protective functions, in an attempt to legitimize genocidal violence against the Palestinian people. |
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dopo un anno si e' vicini all'epilogo |
After a year we are close to the epilogue |
Codiandoli di CisgiordaniaIn questi giorni in cui l'esercito di Netanyahu sta dando una "ripulita" etnica alla cisgiordania, si parla tanto della soluzione "due popoli due stati", oggetto del trattato di Oslo in cui l'autorita' Nazionale Palestinese, un po' come nelle riserve indiane, amministra cio che rimane (il corsivo e' mio) della cisgiordania. Un qualcosa che somiglia ai buchi della groviera. In questi buchi, Israele fa cio' che vuole, fa saltare le case attribuendo la loro proprieta' a dei terroristi, impianta colonie e case per coloni, forte della partecipazione nel governo dei due leader dei partitini neonazisti religiosi (si, lo so, parlare di un partito neonazista ebraico suona strano, ma come altro definirli?) che dopo il 7 ottobre hanno distribuito armi ai coloni per "difendersi" dai palestinesi. |
Confetti of West BankIn these days in which Netanyahu's army is making an ethnic "cleansing" to the West Bank, there is much talk of the "two peoples two states" solution, subject of the Oslo Treaty in which the Palestinian National Authority (ANP), a bit like in the Indian reservations, administers what remains (italics is mine) of the West Bank. Something that resembles the holes in Swiss cheese. In these holes, Israel does what it wants, it blows up houses attributing their ownership to terrorists, it sets up colonies and houses for settlers, strong in the participation in the government of the two leaders of the small religious neo-Nazi parties (yes, I know, talking about a Jewish neo-Nazi party sounds strange, but how else to define them?) who after October 7 distributed weapons to the settlers to "defend" themselves from the Palestinians. |
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In questa immagine i diversi colori rappresentano le aree differentemente amministrate dalla cisgiordania. Non e' uno scherzo |
In this image, the different colours represents the differently administered area of westbank. It is not a joke |
Un video su cui meditare trasmesso da Rai a mezzanotte del 30 dicembre scorso in occasione della assegnazione del premio Luchetta a dei giornalisti
che rischiano la vita tutti i giorni nei teatri bellici.
E' l'occasione per pensare al mezzo miliardo di esseri umani che vive in zone di guerra, molti dei quali bambini, bambini senza nome. Dura circa 1 ora e un quarto.
La voce registrata parla per 7 secondi: lo shock, la corsa per radunare le cose di una vita e fuggire con la famiglia, il tentativo di avvertire i vicini. Dopo mezz'ora il palazzo e' esploso. Dentro non c'erano miliziani di Hezbollah, ci vogliono solo terrorizzare
di Fabio Tonacci da Repubblica del 28/10/2024
BEIRUT - L'avviso di sfratto e' un messaggio registrato in pessimo arabo e letto da una voce che non ha emozioni. Il numero sul telefono inizia con +972, il prefisso di Israele. Lasciate subito questa casa perche' verra' bombardata. La piu' drammatica delle comunicazioni dura sette secondi e non viene ripetuta. O l'hai sentita, o muori. Non c'e' dialogo ne' spiegazione: lo sfratto e' esecutivo, immediato e non impugnabile. Cosa vuoi fare, ricorso contro un missile in arrivo? La voce e' di un uomo, il tono e' monocorde come quello del segnale orario. Chi riceve l'avviso non sa quanti minuti ha a disposizione per infilare una vita intera in una borsa e fuggire, sa solo che il tempo non gli bastera'.
Il cellulare ha suonato alle nove del primo ottobre, racconta Abdel a Repubblica. Ha 34 anni, fa il trasportatore e fino a quella sera viveva a Laylaki, blocco urbano ai margini di Dahieh, l'immenso quartiere sciita martoriato dai raid. Ha una moglie e una figlia di otto anni, Amal. Ero rientrato da poco, mi ero fatto la doccia, per cena mia moglie aveva preparato il tabbouleh. Lo squillo interrompe una serata che pareva come tante. Quando ho visto il prefisso il cuore mi ha preso a battere forte nel petto e nelle tempie. Ho capito subito e l'ho lasciato squillare per un po'.
Prima di rispondere ho osservato mia moglie che stava cucinando e poi l'appartamento dove vivevo da dodici anni, sa, era un bell'appartamento, ci ho speso tutti i soldi che avevo, due camere da letto, la cucina, due bagni, il balcone, le foto del matrimonio sulla mensola, lo zaino di Amal appoggiato all'armadio... Pronto?. Era la chiamata. Proprio quella, che da piu' di un mese preannuncia quale palazzo di Beirut si sta per sbriciolare, quali famiglie stanno per perdere tutto.
Roulette libanese, interi condomini ridotti a un ammasso di calcinacci da un missile israeliano puntato sulle fondamenta. Il motivo ufficiale e' sempre lo stesso: la caccia a Hezbollah, in vari modi declinata. Quando pero' un edificio nasconde davvero basi o miliziani di alto livello del Partito di Dio, l'Idf non avverte nessuno, colpisce e basta. E' piuttosto, questa, la strategia del terrore per far crollare, insieme alle case, i nervi della popolazione. Ogni giorno e' come se una pallina venisse lanciata in una ruota che gira: il primo ottobre si e' fermata a Laylaki su una palazzina di otto piani, ogni piano due famiglie. Abdel abitava al quinto.
Sbrigati, prendi Amal, prendi quel che puoi, le cose importanti, non lo so quali sono ma prendile, hanno chiamato, si' proprio casa nostra, che ne so, la voce ha detto solo che bombardano.... Abdel nella testa risente se stesso urlare di panico alla moglie. Uno diventa matto in una situazione del genere, non sapevamo quanto tempo avevamo, potevano essere cinque minuti, trenta, o uno. Noi, comunque, in dieci minuti eravamo fuori. Una domanda che in Occidente suona esistenziale, ma che in guerra assume un senso assai pratico: hai dieci minuti a disposizione, cosa prendi dalla casa che sta per essere ridotta in polvere?
Mi sono avventato sull'armadio, ho una borsa con le mie carte, il passaporto, la patente, il certificato di proprieta' della casa e un po' di soldi. Ero in pigiama, in camera ho afferrato un paio di pantaloni e una maglia. Mia moglie ha preso l'oro. L'oro di ogni coppia di sposi, povera o ricca: la collana, il bracciale, l'anello. Si perde il concetto dell'essenziale quando sai che un missile ti sta per colpire. A me e' sembrato essenziale prendere le sigarette e aprire il frigo. Mia figlia ha preso il tablet, mia moglie cercava una borsa. Mi dispiaceva lasciare le foto del primo giorno di scuola di Amal e del matrimonio, c'erano delle boccette di profumo a cui tenevo. Pensavo a questo e non ho portato la giacca invernale.
Il palazzo col conto alla rovescia avviato conteneva altre persone, altre famiglie. Perche' Laylaki nel 2006 era stato risparmiato dai bombardamenti, quindi ci sentivamo sicuri. Nessuno di Hezbollah viveva li', i vicini li conosco tutti. Volevo avvertirli perche' non sapevo se anche loro erano stati chiamati dal numero israeliano. Ho fatto l'unica cosa che in quel momento mi veniva bene, mi sono messo a strillare.
Ora bisogna immaginarci questo giovane uomo che scende trafelato le scale due gradini alla volta, reggendo la borsa delle carte con una mano e la figlia con l'altra, la moglie che lo segue trascinando uno zaino, e a ogni piano il gruppo lancia urli a delle porte chiuse. Vedevo le luci accese negli appartamenti. Arrivato all'ingresso ho premuto tutti i pulsanti del citofono per dare l'allarme, pero'.... Pero' questa non e' una storia di eroi, e' il resoconto della fuga disperata di gente normale, e Abdel non gioca a fare chi non e'. Avrei voluto insistere di piu' ai citofoni, aspettare che qualcuno rispondesse, pero' ero terrorizzato, dovevo portare lontano Amal, la mia priorita'. Siamo saliti in macchina e non mi sono piu' voltato indietro.
Trenta minuti dopo che Abdel aveva ascoltato il messaggio registrato, il palazzo e' stato distrutto. Gli otto piani si sono accartocciati uno sull'altro con ordine, come in una demolizione programmata. Ho saputo che non ci sono state vittime, per fortuna. Anche un vicino era stato chiamato dagli israeliani. La mattina dopo sono tornato a Laylaki. Di fronte alle macerie ho perso l'equilibrio, mi sono dovuto sedere a terra. Adesso dove vado a vivere, a quale mondo apparterro' domani?. Ma la roulette libanese non ha risposte per certe domande.
Su Arte fino al 23 ottobre 2024 era possibile vedere questo interessante documentario che racconta la realta' israeliana da dentro, con due ministri che appoggiano il governo Netanyahu che definire neonazisti e' poco.
Il filmato e' in francese con sottotitoli in italiano.Dura circa 70 minuti
The original video can be viewed in many languages until october 23 on
Arte streaming channel.
Questo documentario di Arte Israele, una faida tra tribu'
in tedesco con sottotitoli in italiano,
mette in luce la situazione del paese.
Il video pubblicato a meta' dicembre 2023,
e puntualmente sopo 4 mesi era scomparso da web.
Netanyahu era in grave difficolta' prima del 7 ottobre,
l'attacco di Hamas e' arrivato al momento giusto.
Da fine agosto 2023 Israele era bloccato
da imponenti scioperi contro Netanyahu.
I don't think that sending weapons favors peaceGino Strada said I'm not a pacifist, I'm against war . |
Non penso che mandare armi favorisca la paceGino Strada diceva non sono pacifista, sono contro la guerra. |
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