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49 anni dopo

Avevo 14 anni e mezzo la cosa che mi colpi' di piu' era che un ragazzino - piu' o meno della mia eta' - venuto col padre da Lodi ci aveva rimesso le gambe.
Cercavo di pensare come sarebbe potuta essere il resto della mia vita senza gambe.

I was 14 years old and what engaged my attention was that a boy - aged as me - come in Milan with his father from Lodi lost his legs.
I remember to have tried haw have could been the rest of my life without legs.

Nella meta' di agosto 1974, pochi giorni dopo l'esplosione della bomba sull'Italicus sotto la galleria di San Benedetto Val di Sambro (il vagone devastato dalla bomba era ancora su un binario morto fuori dal tunnel), andai per la prima volta a Milano, e andai davanti a quella banca, la Banca Nazionale dell'Agricoltura (ora dissolta nell'MPS) come in pellegrinaggio in Piazza Fontana.

In mid-august 1974, few days after the explosion of the bomb on the Italicus train under the San Benedetto Val di Sambro tunnel (the wagoon, blasted by the bomb, was still on a dead tracks before the tunnel), I was for my first time in Milan, and I went in front to the bank, The National Bank of Agricolture (now dissolved in MPS) as it would be a pilgrimage in Piazza Fontana.

Si parlo' di strategia della tensione: i servizi segreti operarono contro i cittadini anziche' proteggerli.
Ma cio' che e' successo ieri a Strasburgo e' potrebbe essere una strategia della tensione alla Francese, per azzittire la protesta montante dei gilet gialli, che sta mettendo in ginocchio la popolarita' di Macron.

We used to speak of strategy of tension: secret services operated against citizens instead to protect them.
What is happened yesterday in Strasbourg could be a French translation of a similar plan, to mute the rising protest of yellow jackets that is highly damaging the popolarity of Macron.




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Il ponte sul polcevera ed etica professionale

Dopo il crollo sono spuntati una pletora di soloni, gente che sembra saperla lunga, da sempre.
Non sembra il caso di questi due articoli di Paolo Rugarli dal suo blog.
Ecco i due link:
Un ponte sbagliato
la crisi di un sistema
Paolo - uno strutturista - dimostra in cio' che scrive una particolarmente attenzione alle problematiche di etica professionale.

Piu' passa il tempo piu' mi domando come cavolo ha fatto Morandi a progettare quel ponte in quel modo.
Non sono recenti (sono stati pubblicati circa due mesi fa), ma me li ha notificati google (il grande fratello non si fa mai gli affari suoi).
In questi due articoli Rugarli afferma - e sono d'accordo - che anche quel ponte e' stato solo la manifestazione di un sistema che non andava

Etica professionale

Sono abbastanza convinto che l'ingegnere medio non sia sufficientemente avvezzo a dire NO.


La corretta comprensione di questo comandamento dovrebbe essere un esame almeno complementare nella formazione di un professionista.

Da sempre l'ingegnere medio avalla le necessita' del suo committente senza troppe remore morali.

Del resto, nel passato, anche geni come Leonardo da Vinci, in presenza di una commessa non si ponevano il problema della affidabilita' della loro opera ma principalmente di poter sperimentare (o semplicemente lavorare).

In qualita' di progettista di sistemi elettronici - quindi molto lontano dalle problematiche affrontate da Paolo negli
articoli citati sopra - diverse volte mi e' successo di constatare che i sistemi che incontravo (meglio forse dire con i quali mi scontravo) erano piu' adeguati per conseguire un appalto (o farsi notare) che gli scopi originali con adeguata facilita' di accesso.
Ad esempio le interfacce utente dei siti di grande utilita' - per primi i siti web della pubblica amministrazione - la cui utilizzazione fa spesso impazzire anche gli addetti ai lavori.
O le infrastrutture di trasporto, non solo i ponti.

Troppo spesso l'ingegnere medio dimostra di avere empatia zero con l'utente dei servizi pubblici.
Non posso non citare il fatto che nell'era della ridondanza e della resilienza progettuale, in piena forchettopoli (in cui la corruttibilita' era da preferirsi alla capacita') fu modificata la pre-esistente ferrovia tra Roma e Fiumicino limitandola all'aereoporto di fiumincino scippando dapprima gran parte dei collegamenti tra il porto e Roma e poi portando alla chiusura del collegamento ferroviario, con la criminale disattenzione o complicita' del comune di Fiumicino.
Ma il risultato fu soprattutto quello di trascurare la ridondanza della vicina linea ferrata che collega Roma ad Ostia, frazione costiera della metropoli che conta circa 200 mila abitanti, collegamento che basta una pioggia intensa o un vento forte per mettere fuori uso.
Mi sembra di aver sentito (ma potrebbe essere una leggenda metropolitana), che fu fatta una proposta per realizzare un ramo che si distaccasse dalla linea Roma-Ostia, servendo cosi' Ostia Ponente.
Ma questa proposta - se mai c'e' stata - fu rifiutata.
Sarebbe servito poco per immaginare un collegamento tra la ferrovia per l'aereoporto e la Roma-Ostia servendo cosi' l'isola sacra e conseguendo la ridondanza delle linee.


In giallo la ferrovia roma aereoporto (tratteggiata la porzione demolita) esistente dal 1878
In ciano la ferrovia Roma Lido (1923, espansa nel 1950)
In rosso una possibile ipotesi di un tratto di unificazione tra le due linee.

Ma ferrovie dello stato e atac (o chi l'ha anticipata: metro, acotral, cotral, regione lazio) sono parrocchie diverse i cui dirigenti sono preoccupati di difendere le proprie prebende ma non curare il servizio per i cittadini.

Oggi gli abitanti di Fiumicino sono costretti a raggiungere il centro commerciale di Parco Leonardo oppure Ostia Antica, gravando sulla via della scafa, infrastruttura che si e' scoperta essere pericolante - e da demolire - dopo il crollo del ponte sul Polcevera.
Il parossismo fu raggiunto con appunto la scorsa estate quando fu chiuso per una decina di giorni il ponte su Fiumara Grande, mettendo in crisi il collegamento.

Report del 5 novembre 2018 sul crollo del ponte sul Polcevera

Chi e' interessato a cercare di capire come sono andate le cose, deve assolutamente guardare la puntata di Report del 5 novembre 2018 una parte della quale e' dedicata al crollo del ponte sul Polcevera. Il servizio comincia a circa 9 minuti e mezzo dall'inizio e dura circa 50 minuti.

Per essere visto e' necessario registrarsi (indicando una e-mail e scegliendo una password)
Per accedervi direttamente cliccare sul secondo link posto a destra 21:29:09 Sotto il ponte. Se vuoi saltare la parte del dibattito parlamentare vai al 35mo minuto.

Come al solito, a distanza di quattro mesi, Report fa le pulci a questa storia: se non ci fossero stati 43 morti, una citta' spezzata in due, e non avesse lasciato i genovesi con (grandi) problemi, sarebbe solo l'ennesima storia di malcostume italiano, dove chi ha responsabilita' gioca a scaricabarile.

Come dice alla fine del servizio Sigfrido Ranucci La patologia [di quel ponte] l'aveva denunciata anche chi quel ponte l'aveva progettato: Morandi era ossessionato, aveva passato gli ultimi suoi giorni nello sconforto, diceva il mio ponte sta degenerando, ha bisogno di manutenzione, ma nessuno l'ha ascoltato"

In questo video (rispolverato da Blob) Morandi illustra come funziona il suo ponte. Nota che nel ponte di Maracaibo - dello stesso Morandi - i tiranti di acciao sono scoperti e non inscatolati e nascosti com'erano in quello del Polcevera...

Altri post sul ponte sono di seguito Intervista a Remo Calzona sulla storia del ponte sul Polcevera ed il video della simulazione del crollo fino al mio primo scritto a caldo quando a malapena si sapeva cosa fosse successo.

9 ottobre 1963, frana il monte Toc, 3000 morti

october 9th,1963, Toc mount slides, 3000 deaths


Nel 1963 avevo 8 anni, non ricordo esattamente come comunicarono al telegiornale la notizia (mi sembra fosse sera, interruppero le trasmissioni?), Fatto sta, che una gigantesca frana cadde dal monte Toc (in friulano: matto) nell'invaso della diga del Vajont.

Fu la nostra Bhopal, 3000 morti

La diga, a quel tempo, era la più alta del mondo, e fu un capolavoro di ingegneria idraulica, tanto che resistette, in seguito allo smottamento del monte Toc nel bacino, ad un impatto dieci volte superiore a quello di collaudo. Ciò permise di limitare i danni, perché dalla diga fuoriuscirono solo 50 milioni di metri cubi di acqua, contro i 150 milioni che riempivano l’invaso. Nonostante ciò il disastro causò 2000 morti e danni incalcolabili.

L’autorizzazione alla costruzione ed al riempimento dell’invaso, venne data nonostante che i geologi avessero dato parere negativo, a causa della friabilità del monte Toc alle cui pendici si trova la diga. Notare, suprema ironia, che la parola Toc in friulano significa marcio, avariato, guasto, e Vajont significa va giù.

La frana del Vajont fu un disastro colpevole perché era prevedibile. Progettisti e dirigenti occultarono le prove della paleo frana in atto guidati da bieco interesse economico, in totale spregio della vita umana e dalla consapevolezza dei rischi che si correvano. Il movente ultimo del delitto è da ricercarsi nella necessità da parte della Sade, di completare in gran fretta le prove di invaso, nonostante i movimenti del monte Toc, per poter vendere la diga all’Enel al miglior prezzo possibile. In seguito tutti i maggiori responsabili della strage morirono entro due anni di morti più o meno naturali, come se la consapevolezza della loro colpa li avesse schiantati.

Il grande Marco Paolini ha realizzato un lavoro teatrale sul Vajont, ed in una rappresentazione, ebbe il colpo di genio di raccogliere sulla diga, rimasta indenne, circa 500 tra superstiti , figli e nipoti delle vittime della tragedia, e qui condusse un processo pubblico che si risolse in un terribile atto di accusa. I visi angosciati ed impietriti degli spettatori non li dimenticheremo facilmente.

Prova a dare una occhiata al video su youtube (dura 2 ore e venti).

In 1963 I was 8 years old, I do not remember exactly how they communicated the news (it seems to me it was evening, interrupted the transmissions?), fact is, that a giant landslide fell from Mount Toc (in friuliano: crazy) in the reservoir dam of the Vajont.

It was our Bhopal, 3,000 dead

The dam, at that time, was the highest in the world, and was a masterpiece of hydraulic engineering, so much that it resisted, after the sinking of Mount Toc in the basin, to an impact ten times higher than that of testing. This allowed to limit the damage, because only 50 million cubic meters of water escaped from the dam, compared to the 150 million that filled the reservoir. Despite this, the disaster caused 2000 deaths and incalculable damages.

Authorization for the construction and filling of the reservoir was given despite the fact that geologists had given a negative opinion, due to the friability of Mount Toc on whose slopes the dam is located. Note, supreme irony, that the word Toc in Friulian means rotten, battered, broken , and Vajont means goes down .

The Vajont landslide was a guilty disaster because it was predictable. Designers and executives concealed the evidence of the paleo landslide in action led by unfortunate economic interest, in total disregard of human life and the awareness of the risks that were running. The last motive of the crime is to be found in the need by the Sade, to complete the flooded tests in great haste, despite the movements of Mount Toc, in order to sell the dam to Enel at the best possible price. Afterwards all the major leaders of the massacre died within two years of more or less natural deaths, as if the awareness of their guilt had crashed them.

The great Marco Paolini did a theatrical work on the Vajont, and in a performance, had the stroke of genius to collect on the dam, remained unharmed, about 500 survivors, children and grandchildren of the victims of the tragedy, and here led a public trial that resulted in a terrible indictment. We will not easily forget the anguished and petrified faces of the spectators.

Try taking a look at the video on youtube (in italian, it lasts 2 hours and twenty).



La diga/the dam Com'e' ora/How look today.


Intervista a Paolo Savona, economista del governo Conte

29 settembre 2018

Domenica alle 14:30 su Rai3 viene tramesso mezz'ora in piu' programma di Lucia Annunziata. Il 23 novembre scorso ho avuto modo di assistere all'intervista di Paolo Savona, ministro degli affari europei del governo Conte.
La trasmissione si apre con una porzione della conferenza stampa di Mario Draghi (presidente della BCE) del 16 settembre, in cui parla dei danni che le parole di alcuni membri del nuovo governo italiano rischiano di produrre.

Sicuramente gli esponenti del 5stelle sarebbe meglio che ci pensassero qualche mezz'ora in piu' prima di parlare, gia' i neonazisti della lega sembrano meno inclini a dire cazzate che possano avere effetti devastanti a livello comunicativo. Ma questo c'e'.

Dopo un intervento di Lucia Annunziata - che inquadra la mezz'ora - interviene Savona. Tra le cose che dice mi ha colpito questa (cito a memoria) I commissari europei, in mancanza di una legislazione economica hanno da sempre adattato la gestione europea al diritto societario.
Ma - lo so anch'io - lo stato non e' una impresa, non puo' avere come obiettivo il pareggio di bilancio
Eppure si chiede ai paesi europei di equiparare al piu' il deficit al PIL.
Gia' il PIL (Prodotto Interno Lordo) sfugge alla mia comprensione, ma tra le poche cose che me lo rendono ostico, e' ad esempio il fatto che le distruzioni prodotte da un terremoto o da una guerra lo aumentano.
La manutenzione o realizzazione di infrastrutture come strade, scuole ed affini, no? Mah!
Pensiamo che l'italia si e' dotata di infrastrutture moderne creando deficit (ma nemmeno tanto, considerati i risultati) nel ventennio 50-70
Non penso nemmeno per sbaglio di elogiare l'operato della DC ne' di difendere la lira e la sua gestione.

Savona esordisce con un discorso riassumibile cosi': la bilancia dei pagamenti dell'italia ha un avanzo positivo di circa 50 miliardi di euro all'anno, vale a dire l'italia produce 50 miliardi di euro di ricchezza ogni anno.
Savona propone di usare 1/3 di questo importo per finanziare il benessere della popolazione.
La finanziaria presentata in questi giorni sfora del 2.4% il PIL.
Per pareggiare il debito pubblico (una voragine oggettivamente incolmabile pari a circa 2000 miliardi di euro, frutto principalmente degli ultimi 20 anni della prima repubblica), dovremmo fare una cura non molto dissimile da quella greca. Ma l'italia non e' la Grecia: l'italia, nel bene e nel male, e' il secondo paese manifatturiero d'europa, e - mentre la Germania assorbe il 70% del mercato interno della Unione, la produzione italiana si rivolge principalmente ai paesi extra-UE.
Non si puo' pretendere di continuare a provare a raddrizzare questo macigno prelevando i soldi dalle tasche dei soliti.
Sarebbe un qualcosa da fattoria degli animali...
Forse Savona parla di un modo diverso di operare per l'europa.
Un modo per cambiarla standoci dentro, al contrario dei suoi discorsi anti-europei, strumentalmente utilizzati prima della nascita del governo Conte.

Anche se l'intervista e' assai lunga (37 minuti), a mio avviso merita ascoltarla.




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Intervista a Remo Calzona sulla storia del ponte sul Polcevera

29 settembre 2018

Penso che ci siano poche giornalisti viscidi come Bruno Vespa.
Personalmente evito di frequentare il suo programma: sono allergico ai suoi modi viscidi, ai proclami dei sui padroni.

Ma mercoledi' 12 settembre, per parlare del crollo del ponte sul Polcevera, ha ha portato in TV Remo Calzona, ordinario di tecnica delle costruzioni, che nei primi anni 80 - quando Riccardo Morandi arrivo' ad Ingegneria a Roma - era stato suo assistente (o qualcosa del genere).
L'
intera puntata e' disponibile su RaiPlay, qui propongo solo il suo intervento, purtroppo interrotto da Vespa.

Morandi era preoccupato dell'affaticamento manifestato dai materiali utilizzati per il ponte. Il ponte probabilmente sarebbe dovuto essere demolito, ma non se ne parlava, ed il cruccio di Morandi e' appunto quello di non essere stato ascoltato.
Ogni opera, a fronte del carico progettuale, ha una vita stimata. Il ponte sul Polcevera era stimato durasse 50 anni, con un carico ampiamente sottostimato.
Dopo 51 e' crollato. L'intervento dura circa 12 minuti.




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An incredible-to-see simulation of Polcevera Bridge in Genoa fail

Before clapping the hands to this video, we should know the the hypotesis and the values used in for this 3d simulations...
Unlucky it has not been a wargame. 43 people died and Genoa is broken in two...


This video is available on Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=Y6suQ0FIoIQ)
1 - 00:11 southeast cable failure
2 - 01:07 northeast cable failure
3 - 02:10 northwest cable failure
4 - 03:29 southwest cable failure
5 - 04:20 overload failure (1000 kg/mq)
I'm not a bridge designer, but this number (1 ton per square meter) sound me quite small,
because a floating floor in a computing center is designed for a load of 600 kg/square meter...
In order to understand better I've browsed this document.
where (page 39), for the traffic load of a bridge is indicated 155 KNewton equal to 15.8 tons square meter
(and even here, a truck with four wheel cannot be heavier than 64 tons ?
and four trucks of this kind could not travel in parallel on the highway?)
6 - 05:10 the five simulations results

In any case, from the current point of view of designing tools, this simulation is a normal exercise for a 3d student.

In the cited Youtube page is possible to read:
Kostack Studio, Published on august 27th 2018
Simulation of the Morandi bridge collapsed in Genoa, Italy, in 2018, performed with the Bullet Constraints Builder (BCB) structural simulation software for Blender. The model was built from plans true to scale. Reinforcement information was estimated in part from photos of the destroyed bridge.
In order to narrow down the likely collapse scenario this video includes simulation results for different initial failure points. The characteristics of the debris heaps in comparison to reality often can provide an indication on what has probably happened.
Satellite image for comparison with results:

https://static.standard.co.uk/s3fs-pu...
Simulated with BCB: https://github.com/KaiKostack/bullet-...
Together with FM: http://kaikostack.com/fracture
BCB blog: https://inachuslaurea.wordpress.com
This software is developed at the Laurea University of Applied Sciences, Finland. Written within the scope of EU Inachus FP7 Project (607522):
Technological and Methodological Solutions for Integrated Wide Area Situation Awareness and Survivor Localisation to Support Search and Rescue (USaR) Teams
Viadotto Polcevera (ponte Morandi) simulazione, Genova, Italia


southeast cable failure

northeast cable failure

northwest cable failure

southwest cable failure

the truth, detail

overload failure (1000 kg/mq)

A single simulation do not fulfills the true effect of fail, as usual the life (and death) is more complex of what the engineers plan.

La facciamo 'sta nuova legge elettorale?

Cosa stiamo aspettando per approvare una nuova legge elettorale? Mentre stiamo combattendo la commissione europea ed i rifugiati, sembra che ci si dimentichi che se oggi fossimo richiamati a votare voteremmo con il Rosatellum, che ha prodotto questa alleanza tra cinque-stelle e neo-nazisti.
E' meno improbabile di quanto si pensi: sebbene non dovremmo farci impensierire piu' di tanto dallo spread tra i BOT italiani e i Bund tedeschi che sale (fa piu' paura ed e' molto molto piu' costosa la flat tax di Berlusconi-Salvini), non dobbiamo dimenticarci cosa accadde quando, cinque anni fa, su richiesta della Commissione Europea Napolitano fece saltare il governo Berlusconi
(questo deve essere detto, malgrado sia intollerante a Berlusca).
E se riandiamo a votare, facciamo il bis di cio' che e' successo ad Aprile quest'anno?

Let's make a new electoral law

What Are we waiting to approve a new electoral law?
While we're fighting european commission and refugees, we seems to forget that as of today we'd recalled to vote, we should vote with the Rosatellum law, that produced this alliance between five-star and neo-nazists.
It is more probable that what we could think: despite we should not concern of rising spread between italian BOTs and german Bund (it is more dangerous and much much more expensive the Berlusconi-Salvini flat tax), we should not forget what happened when, five years ago, on European Commission request Napolitano shut-off Berlusconi government
(This must be said despite I'm intolerant to Berlusca).
And if go the vote, are we going to replay what happen April this year?




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Il terribile crollo del ponte sul Polcevera


Il ponte sul Polcevera com'era, e sotto, dopo il crollo.

dalla interrogazione scritta del senatore Maurizio Rossi al ministro dei Lavori Pubblici del 28 aprile 2016.

[... vedi lettera originale in pdf]
- il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è una imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l'autostrada Genova - Milano al tratto Genova - Ventimiglia, attraversando la città sulla Val Polcevera;
- recentemente, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un'opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura;
- se non si predispone immediatamente una nuova strategia stradale di più ampio respiro del capoluogo ligure, i mancati lavori di realizzazione della Gronda, sommati alla possibile futura chiusura totale o parziale del Ponte Morandi, determinerebbero inevitabilmente il collasso dell'intero sistema viario genovese;
[...]
Maurizio Rossi, senatore fino al 2018, e' un operatore Genovese del settore radiotelevisivo.

Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l'aumento dei costi di costruzione preventivati. Questa la valutazione che l'ingegner Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato all'Università di Genova, fa del ponte crollato oggi a Genova in un articolo pubblicato da Ingegneri.info il 29 luglio del 2016. Ancora nei primi anni '80 chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell'impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalità.
articolo del sole 24h

Cosa e' l'Europa per me (agosto 2018)

La definizione sono un Europeista estremista mi e' piaciuta molto quando l'ho trovata in un articolo di un periodico che arriva a casa.
Conteneneva un articolo di
Javier Cercas (wiki in spagnolo), scrittore e giornalista spagnolo, che ho poi visto essere ricavato dalla sua lectio magistralis E pluribus unum: l'Europa e l'eroismo della ragione tenuta il 10 maggio 2018 al salone del libro di Torino.

Scrive Cercas: Sono un europeista estremista. Questo significa che, per me, l’Europa unita è l’unica utopia politica ragionevole che noi europei abbiamo coniato.
Di utopie politiche atroci – paradisi teorici trasformati in inferni pratici – ne abbiamo inventate a mansalva; di utopie politiche ragionevoli, che io sappia, soltanto questa: l’utopia di un’Europa unita.

What is Europe to me (august 2018)

I like a lot the definition I'm an extemist Europeanist when I found it in an article of periodical arriving at home.
It was used in an article of
Javier Cercas (wiki in spanish), spanish writer and journalist, that after I found to be an extracted from his lectio magistralis (speech) E pluribus unum: Europe and heroism of ragion held at Turin Internationa Book Fair on may 10th 2018.

Cercas writes: I am a extremist Europeanist. This means that, for me, Europe unity is the only reasonable political utopia that we Europeans we coined.
Of atrocious political utopias - theoretical paradises transformed into practical infernos - we invented a lot of them; of reasonable political utopias, which I know, only this: the utopia of a united Europe.


La lectio magistralis e' molto bella, merita scaricarla e leggerla con calma dal sito del Salone.

Mi sono messo a cercare di piu'.Un link dopo l'altro, alla ricerca della sua traduzione in inglese, ho trovato uno scritto di Jorge Semprun (1923-2011) del 1935 ma pubblicato la prima volta nel 2002: cosa significa per me essere Europeo (il testo originale e' in inglese e qui ho ampiamente usato il traduttore di Google).

The lectio magistralis (literally: the lesson of the teacher) is very interesting, and - since I didn't find anything better - I used google translator to arrange an english translation that you can download read and meditate.

This push me to search more about. A link after the other, looking for its english translation, I've found a script of Jorge Semprun (1923-2011) written in 1935 but published first in 2002:
What being European means to me.


Altri miei scritti sull'Europa:
Per Una Europa senza muri (maggio 2016)
Non abbiamo altro che l'Europa
Teniamoci l'Euro
Non abbiamo altro che l'Europa, basta guerre


Other posts of mine about Europe:
For an Europe without walls (may 2016)
We have nothing else than Europe
Keep Euro
We have nothing else than Europe, No More War

Perche' il pubblico non funziona?

Why public enterprises do not work properly in italy?

La foto a destra e' il dettaglio di una porta tagliafuoco di un'ospedale romano.
E' visibilmente storta (non scorre), ed essendo appesa ad un carrello in alto, basterebbe registrarla.
Seppure fosse rotto il carrello, la sua sostituzione costa meno di una nuova porta tagliafuoco.
E' molto tempo che sta cosi', direi almeno un paio di anni. Le porte tagliafiamme sono obbligatorie nei luoghi pubblici come gli ospedali, ma anche la loro manutenzione dovrebbe esserlo.
Altrimenti servono a poco, mentre invece ci sono perche' debbono funzionare. E quella non funziona.

Perche' dovrebbe succedere qualcosa proprio li'? Sto forse portando sfiga?
Sicuramente come quella porta non e' mai servita, probabilmente non servira'. Mai, probabilmente.
Ma perche' nessuno ha effettuato la sua manutenzione?
Sicuramente si dira' perche' non ci sono soldi. Il taglio delle spese, etc etc.
Io invece, che sono una malalingua, sono abbastanza convinto che sta cosi' perche' non c'e' qualcuno che ci guadagna.
Non penso alla corruzione, ma come minimo alla incompetenza. Il responsabile della manutenzione non si rende nemmeno conto di cosa puo' servire per riattivare quella porta.
L'impresa assegnataria della manutenzione si guarda bene da fare un lavoro di qualche ora se puo' guadagnarci qualche migliaio di euro con una provvidenziale sostituzione.

All'inizio del 1900 lavorare nella pubblica amministrazione era un onore. Oggi sembra quasi essere un dis-onore.
Salvo poterci guadagnare qualcosa (per corruzione o interessamento particolare.
E allora la porta tagliafuoco, come per magia, sarebbe prontamente riattivata.
Subito.

Sto leggendo in questi giorni il libro "la lista delle spesa di Carlo Cottarelli, un professore e funzionario pubblico che conosce molto bene l'amministrazione pubblica italiana ed internazionale.
E' stato incaricato dal 2013, di analizzare la spesa della pubblica amministrazione. Per questo il suo soprannome mr Forbici. Il libro molto spesso descrive situazioni nelle quali e' entrato in contatto con funzionari pubblici che erano di ostacolo ad ogni innovazione o razionalizzazione.
Casi nei quali i burocrati sono dis-funzionari pubblici che mirano nemmeno al proprio interesse ma al proprio vantaggio anziche' quello della collettivita' che gli paga i spesso lauti stipendi.

The photo on the left is the detail of a fire door of a Roman hospital.
It is visibly skewed (it does not slide), and being hunged on a higher cart, it would be very simple to make it work again.
Even if the trolley would be broken, its replacement would costs much less than a new fire door.
It's been a long time in this state, I'd say at least a couple of years. Fire doors are mandatory in public places such as hospitals, as their maintenance should also be.
Otherwise they are of little use: because they have been placed there it means that they should have to work. And that does not work.

Why should something happen here? Am I perhaps bringing bad luck?
Surely as the door has never been used, it will probably not be useful. Never, probably.
But why did nobody carry out its maintenance?
Surely it will be said 'cause there is no money. The cutting of expenses, etc etc.
I, on the other hand, maybe I am a gossip, I am quite convinced that the door is in that state because there is no one who earns enough with its maintenance.
I do not think about corruption, but at least about incompetence. The manager in charge for maintenance does not even know what he can do to reactivate that door.
The assignee of the maintenance looks good to do a job of a few hours if he can earn a few thousand euros with a providential replacement.

In the early 1900s, working in public administration was an honor. Today it almost seems like a dis-honor.
Unless we can earn something (for corruption or some particularinterest).
And then the fire door, as if by magic, would be readily reactivated.
Immediately.

I am currently reading the book "the shopping list" by Carlo Cottarelli, a professor and public manager who knows very well the Italian and international public administration.
He has been commissioned since 2013 to analyze public administration spending. This is the cause of his nickname mr Scissors. The book very often describes situations in which he came into contact with public officials who were an obstacle to any innovation or rationalization.
Cases in which the bureaucrats are public officials who are not even interested in their own interests but rather for their own benefit rather than for the community that pays them the often high salaries.

Con Renzi il PD festeggia anche quando perde

Ieri c'e' stato il ballottaggio nei comuni principali interessati dalle elezioni
Non sono residente nel terzo o quinto municipio di Roma, e non sono stato coinvolto.
Quello che era certo e' che il PD avrebbe riperso - come e' puntualmente stato - grazie al protagonismo di Renzi e del suo entourage, pronti a fare opposizione e creando attorno a quello che rimane della sinistra (LEU inclusa) solo il deserto dei tartari.

Ieri pomeriggio, 25 giugno 2018, girava sul web questo articolo di Andrea Scanzi, per me fino a ieri un mio connazionale come altri 60 milioni.
Un connazionale di sinistra di cui mi sento di condividere appieno le posizioni.

Il post e' stato ripreso da altri blog e siti web, ma il primo sembra - come dovrebbe essere naturale - il blog dell'autore

Puoi leggere il post originale o continuare di seguito.

Andrea Scanzi:
“Il Pd riesce ormai a perdere anche quando gioca da solo”
di Andrea Scanzi Pubblicato il 25 Giu 2018

Forse solo i toscani possono avere piena contezza di quel che è successo ieri. Riuscire a perdere in un colpo solo Pisa, Massa e addirittura Siena, è qualcosa di clamoroso. Di impensabile. Di incredibile. Qualcosa che va a mettere la pietra tombale su quel che fu la “Toscana rossa”, dopo che tanti feudi erano già caduti negli ultimi anni (Livorno, Carrara, Arezzo, Pistoia, Grosseto, eccetera eccetera eccetera). Siamo di fronte a uno dei più grandi incapaci politici nella storia dell’umanità, e non è che lo si scopra adesso: Matteo Renzi è sempre stato così.

Non c’è mai stato nulla, nella storia repubblicana, più involontariamente comico, tristemente disastroso e spaventosamente sopravvalutato come lui. E purtroppo, salvo rari casi, buona parte della “classe dirigente” da lui scelta e imposta gli somiglia. Dopo le Europee quest’uomo – protetto da quasi tutti i media – ha perso tutto, ma non ha arretrato di un millimetro: voleva rottamare il partito e ce l’ha fatta, infatti ora non c’è rimasto quasi nulla. Eppure più lui distrugge e più gli altri non parlano. Sopportano. Minimizzano. O – la cosa che preferiscono – danno la colpa agli arbitri. Il populismo. Il sovranismo. Il cinismo. Il razzismo. Il vento di destra. Bla bla bla. Ogni giorno i social sono pieni di immani ammorbate di coglioni su quanto Salvini sia Goebbels, lasciando intendere che chi lo vota è un cretino ignorante e scemo che sta portando il paese alla rovina. La solita “lettura” snobistica della “sinistra”, che ama assolversi anzitutto quando è l’unica colpevole.

Molti testimonial del Pd non odiano Salvini: lo adorano, perché è l’alibi perfetto per rifarsi una coscienza. Sono totalmente sconnessi dalla realtà, ma non per questo smettono di pontificare. Se il Pd ha perso tutto non è perché l’Italia è razzista, tesi tanto offensiva quanto ridicola: è perché il Pd, con Renzi, è riuscito a divenire (a dispetto delle tante persone belle che lo popolano) il partito più respingente, repellente, incapace e lontano dalla gente che esista nello scacchiere italico. Non è colpa di nessuno: ha fatto tutto da solo. Se il Pd riesce ormai a perdere anche quando gioca da solo, non è per via di una congiura trumpista-orbanista: è perché si è consegnato colpevolmente a un Berlusconi venuto male e a una “classe dirigente” quasi sempre irricevibile, che troppi “intellettuali” hanno avallato – e spesso perfino riverito – invece di combattere. Non prenderne atto, mandando ancora in tivù quelli che hanno generato lo sfacelo o rifugiandosi nelle analisi lagnose à la Zucconi , è la maniera migliore per continuare a perdere sempre. Per trasformare ogni Siena in una Waterloo. Per riuscire a stare ancora più sulle palle al mondo. E per regalare definitivamente il paese a Salvini.

Sono sempre stato su posizioni di sinistra, spesso ultrasinistra, come si diceva una volta.
Salvini mi fa paura, del cinquestelle ho una percezione negativa. Me ne potrei fregare, ma come fai?
E' terribile come Renzi (emulando Berlusconi) e la sua corte siano riusciti a far passare la voglia agli elettori del PD di andare a votare.
Perche' questo e' successo. La gente - anche il popolo delle feste dell'unita' - non e' andato a votare perche' non si sente piu' rappresentato da questa gente.

Pessoa in Tram

Pessoa on Trolley

Fernando Pessoa (1888-1935) - da Il libro dell'inquetudine di Bernardo Soares

Vado in tram e, come è mia abitudine, assorbo lentamente ogni dettaglio delle persone intorno a me. Per dettaglio intendo cose, voci, parole. Nel vestito della ragazza che si trova direttamente di fronte a me, ad esempio, vedo il materiale di cui è fatto, il lavoro necessario per realizzarlo - visto che è un vestito e non solo materiale - e vedo nel delicato ricamo attorno al collo il filo di seta con cui è stato ricamato e tutto il lavoro che è andato in quello. E immediatamente, come in un saggio sull'economia politica, vedo davanti a me le fabbriche e tutti i diversi lavori: la fabbrica in cui è stato fatto il materiale; la fabbrica che ha reso il colore più scuro filo che abbellisce con volute il collo dell'abito e vedo i diversi lavoratori nelle fabbriche, alle macchine, gli operai, le sarte. Lo sguardo interiore dei miei occhi penetra persino negli uffici, dove vedo i manager che cercano di mantenere la calma e le cifre riportate nei libri contabili, ma non è tutto: oltre a ciò vedo le vite domestiche di tutti coloro che trascorrono il loro lavoro ore in queste fabbriche e uffici ... Un intero mondo si svolge davanti ai miei occhi perché il verde scuro irregolarmente irregolare si avvicina a un abito verde pallido indossato dalla ragazza di fronte a me di cui vedo solo il collo marrone. Un intero modo di vivere è davanti a me.     Sento gli amori, i segreti, le anime di tutti quelli che hanno lavorato proprio in modo che questa donna di fronte a me sul tram debba indossare attorno al suo collo mortale la sinuosa banalità di un filo di seta verde scuro su uno sfondo di panno verde chiaro . Ho le vertigini. I posti sul tram, di canna fine e robusta, mi portano in regioni lontane, dividono in industrie, operai, case, vite, realtà, tutto. Lascio il tram esausto, come un sonnambulo, dopo aver vissuto un'intera vita.

Fernando Pessoa (1888-1935) - from The Book of Disquietude of Bernardo Pessoa (from goodreads)

I’m riding a tram and, as is my habit, slowly absorbing every detail of the people around me. By ‘detail’ I mean things, voices, words. In the dress of the girl directly in front of me, for example, I see the material it’s made of, the work involved in making it – since it’s a dress and not just material – and I see in the delicate embroidery around the neck the silk thread with which it was embroidered and all the work that went into that. And immediately, as if in a primer on political economy, I see before me the factories and all the different jobs: the factory where the material was made; the factory that made the darker coloured thread that ornaments with curlicues the neck of the dress’ and I see the different workshops in the factories, the machines, the workmen, the seamstresses. My eyes’ inward gaze even penetrates into the offices, where I see the managers trying to keep calm and the figures set out in the account books, but that’s not all: beyond that I see into the domestic lives of all those who spend their working hours in these factories and offices ... A whole world unfolds before my eyes all because the regularly irregular dark green edging to a pale green dress worn by the girl in front of me of whom I see only her brown neck. A whole way of life lies before me. I sense the loves, the secrets, the souls of all those who worked just so that this woman in front of me on the tram should wear around her mortal neck the sinuous banality of a thread of dark green silk on a background of light green cloth. I grow dizzy. The seats on the tram, of fine, strong cane, carry me to distant regions, divide into industries, workmen, houses, lives, realities, everything. I leave the tram exhausted, like a sleepwalker, having lived a whole life.

Ricordato da Nicola La Gioia stamattina a Pagina3 (dalla tradizionale pagina culturale nei vecchi giornali stampati) su RaiRadio3
A me piace spostarmi con i mezzi pubblici (anche d'estate, perche' no?)
Vuoi mettere un bell'ingorgo in centro, ognuno chiuso nella sua scatola di latta, con la radio del vicino a palla che ti fa tremare i pantaloni?
A volte mi capita di soffermarmi sui volti dei miei occasionali compagni di viaggio.
Immaginarli vestiti con una celata da lanzichenecco come ritratti da un quadro rinascimentale o sdraiata su un triclinio accanto a suo marito, ispirazione di un affresco etrusco.
I suoni ed i rumori, i profumi e le puzze.
Aldila' delle cose, la gente intorno a me, la purezza della razza italiana (sic!) con ragazzini eritrei, indiani o cinesi piu' romani delle mie figlie.

Recalled by Nicola La Gioia this morning at Pagina3 (from the traditional place of cultural page on old italian printed newspaper) on RaiRadio3
I like to move with public transportation (even on summer, why not?)
Wouldn't you prefere a beautiful traffic jam downtown, anyone enclosed in his own tin box, with the neighborough's radio that aloud moves your pants?
Sometimes it happens to me to imagine the faces of my occasional travel friends.
Imagine them dressed with a celata of a renassaince soldier as painted and viewable in in some museum or lay down on a triclium near her husband, inspiring a and etruscan fresco.
The sounds and the noise, the smells and the stinks.
Beyond the things, the people around me, the purity of Italian race (sic!) with eritrean, indian or cinese children more roman than my doughters.

Si, molti preferiscono chiudersi occhi e orecchie con videogiochi e cuffiette, sprecando queste opportunita', accorciando in ogni modo la lunghezza - e spesso la scomodita' - del viaggio.

Yes, many traveller prefer close eyes and ears with videogames and headsets, wasting these opportunities , shortening in any way the lenght - and often unpleasant - of daily travel.

cambiare i paradigmi dell'educazione


vecchio di sette anni, l'ho visto pochi giorni fa e mi e' piaciuto molto. In english

Per capirci qualcosa

Bene, il governo Conte e' nato. Sembra una brava persona, anche se la diarchia Salvini-Di Maio che lo ha espresso come capo dell'esecutivo sembra controllarlo in modo estremo.
E' vero che senza la loro disponibilita' non ci sarebbe che rimasto il tentativo di Cottarelli, ma le modalita' esterne in cui il governo continua ad essere gestito non mi entusiasmano.

A me la lega continua a far paura, anche se oggi ho sentito un Salvini particolarmente tranquillo parlare di quei poveracci che sulla nave Aquarius stanno andando verso Valencia. Non ha parlato di ributtarli a mare secondo lo stile classico della lega, e questo potrebbe essere foriero di una revisione "governista" del Salvini-pensiero.
In ogni caso posso comprendere quegli elettori 5stelle di sinistra che alle elezioni comunali hanno disertato le urne: anche se si deve dare atto a Salvini di aver permesso la creazione di un governo (cosa che Renzi&Co. non hanno permesso), a me la lega fa paura.
Non solo le minacce xenofobe, ma la famigerata flat-tax che s'e' inventato Mr B. e complici: ma dove si e' visto che uno straricco paga le stesse tasse di un povero cristo? Anche se alcuni dicono che se i ricchi guadagnano di piu' girano piu' soldi e l'economia va meglio, io non mi fido.
Per fortuna c'e' l'articolo 53 della
Costituzione Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita` contributiva. Il sistema tributario e` informato a criteri di progressivita'.
Si, e' vero, a maggioranza la costituzione si puo' modificare, ma per evitare il referendum e' necesaria la maggioranza dei 2/3 dei parlamentari (che nessun governo ha, in genere).
Vediamo cosa combinano: io non ho votato 5 stelle, ma non sono d'accordo con la linea tenuta da Grasso e soci spiaccicata su quella del PD, mentre prima delle elezioni dicevano vedremo voto per voto.

In ogni caso, mentre stava nascendo il governo Conte mi ero ripromesso di cercare di capire qualcosa di economia, in particolare del debito pubblico, del suo rapporto con il PIL e cosa significasse per noi comuni mortali.
Quando Mattarella ha incaricato Cottarelli di investigare sulle possibilita' di formare un governo tecnico, l'avevo gia' sentito parlare da Lucia Annunziata (vedi sotto), ed il suo comportamento quando ha rinunciato all'incarico mi e' piaciuto molto.
Si, Cottarelli e' un consigliere di stato 64-enne, con uno stipendio d'oro, ma molti altri, potendo divenire importanti non avrebbero rinunciato per il bene della nazione rilevando sul campo la possibilita' di formare un governo politico.

Cito a memoria: ho rimesso al Presidente il mandato che mi ha conferito perche' a mio avviso ci sono le condizioni per la formazione di un governo politico che sarebbe estremamente preferibile a cio' che mi era stato chiesto, perche' mette al riparo il Paese da tentativi di speculazione.

Mi e' piaciuto molto, ed il fatto che molti lo abbiano chiamato mr. Forbice perche' era stato incaricato da diversi governi di studiare la spending review, non me lo rendeva antipatico.
Anzi, averlo ascoltato due settimane prima in Mezz'ora in piu' mi aveva permesso di comprendere che non fosse l'ennesimo grand-commis, ma una persona responsabile.
Tra l'altro tutti i governi che lo avevano incaricato hanno pressoche' ignorato il suo lavoro, facendo trapelare a noi mortali che i tagli erano colpa della spending Review, quindi implicitamente sua.
Sono andato a cercare su wikipedia chi e' Carlo Cottarelli e mi sono ripromesso di andarmi a leggere qualcosa di cio' che ha scritto.

Per cercare di capirci qualcosa ho cominciato con il macigno: Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene (molto del quale e' disponibile online su google books).


Feltrinelli 2016, ISBN 978-88-07-17302-8

Compatibilmente con la materia che tratta, e' scritto in modo molto comprensibile. Merita assolutamente l'investimento di una decina di euro.
Non solo, ma si comprende che a Cottarelli non e' un fan delle cure lacrime e sangue messe in atto da Monti, anche se riconosce al suo governo diversi meriti. Monti si che e' stato Mr Forbici.
Ma per converso allora dovremmo ben peggio epitaffiare Mr B. (tratto il suo cognome come fosse una brutta parola) ed i suoi complici per i loro comportamenti sconsiderati.
Tanto stiamo pagando noi. Per dire: ha permesso il rientro dei capitali dall'estero con sanzioni irrisorie, non ha curato gli interessi nazionali in sede europea, avallando senza discutere tutte le decisioni prese dalla commissione.

Perche' - senza essere tacciati di essere anti-europei - ogni volta che la commissione europea si accinge ad elaborare una direttiva o decisione che sia, Francia e Germania scatenano immediatamente i loro gruppi di pressione e controllo. Subito (o spesso anche prima), perche' i commissari europei non sono omniscenti ed e' normale che ogni stato proponga e debba tutelare i propri interessi.
Altrimenti si finisce come negli anni 70, quando un ministro dell'agricoltura cui non piaceva il latte, lascio' passare delle risibili quote latte per l'Italia.
In america il lobbying e' permesso ed in europa - semplicemente - c'e'. Il fatto e' che i funzionari italiani non sembrano funzionare molto. Come un po' tutti i quadri della pubblica amministrazione, curano principalmente i propri interessi.
Basti pensare che l'italia paga 20 miliardi di euro all'anno e ne ottiene - a vario titolo - circa 10 dall'unione. Non e' colpa della commissione: e' colpa nostra.

Tra i metodi esposti per tagliare il debito, Cottarelli analizza anche il ripudio (vale a dire lo stato dice ai suoi creditori: non ti pago). Ma in Italia - a differenza di molti altri paesi - la cosa non e' che funzionerebbe poi molto, perche' 2/3 del debito pubblico italiano e' collocato in Italia, quindi si risolverebbe in una specie di patrimoniale dei BOT people.
Eh si, anche la patrimoniale: chi piu' ha, piu' paga. Ma anche qui si deve stare attenti. Moltissime famiglie abitano in case di proprieta': non possono mica vendere casa per pagare una tassa! In questo senso i vari condoni - realizzati dai governi di tutti i colori - sono stati una patrimoniale pagata principalmente dalle famiglie mentre - ad esempio - la Chiesa non l'ha pagata (e anche il Papa ha detto che la cosa non convince).
E' analizzata la crisi Greca ed il comportamento della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea) in quel caso. Anche in quel caso gli economisti hanno sperimentato sulle spalle dei Greci. Citando a memoria Galbraith, se gli economisti avessero la ricetta della prosperita' sarebbero i primi a diventare ricchi, e invece sono professoroni, spesso nella loro torre d'avorio...

Saro' stupido, ma ho finalmente capito cos'e' il signoraggio bancario. Nel libro Cottarelli descrive le ragioni per le quali il ritorno alla lira o il riappropriarsi del signoraggio bancario da parte dello stato probabilmente non produrrebbero i frutti decantati dai loro sostenitori. Il tutto condito da una dose di modestia che mi ha meravigliato: complimenti Mr. Cottarelli!

Si infatti nessuno ha una ricetta sicura. Si capisce solo che quando una generazione allarga i cordoni della borsa (come ad esempio fu fatto con casse integrazione e pensioni negli anni '70) a pagare e' chi viene dopo.
Mio padre ando' in pensione a 60 anni nel 1980 dopo averne lavorati 40. Forse io ci andro' a 70 anni e le mie figlie chissa!
Avendo scoperto Amazon, ho preso altri due libri di Cottarelli: La lista della spesa. La verità sulla spesa pubblica italiana e su come si può tagliare (una anteprima e' disponibile su Google Books) e I sette peccati capitali dell'economia italiana (anche per questo c'e' una anteprima su Google Books).


Feltrinelli 2018,
ISBN 978-88-07-17332-5

Feltrinelli 2015,
ISBN 978-88-07-17291-5

Per cercare di capire il prima possibile

Non ho votato 5 stelle perche' non mi fido della 5 stelle SpA (in modo non dissimile alla sfiducia nelle ditte personali di Mr B.), non ho nemmeno pensato lontanamente di votare per la lega & complice. Non sono convinto che la maggioranza (relativa) degli elettori sia necessariamente espressione somma di intelligenza. Vedi il 33% di voti ad Adolf Hitler in Germania nel 1933.
Stavolta il contratto elaborato e sottoscritto da Di Maio e Salvini non sembra essere una uscita di marketing elettorale (come i patti firmati da Mr B. a casa di Vespa), principalmente per le differenze tra i firmatari.


Cominciamo a leggere sto documento senza intermediazioni
sono 58 pagine, un'ora almeno.

In questi giorni la stampa allineata con le precedenti gestioni ci ha fatto due palle cosi' con i pettegolezzi ma senza portar grossi fatti.
Ho faticato non poco per trovare il testo originale del contratto elaborato da Di Maio e Salvini, ma se le sai cercare, sul web le cose le trovi.

Al piu' presto possibile, prima che sia troppo tardi, cerca di trovare il tempo per vederti la puntata di mezz'ora in piu' di domenica 20 maggio 2018 su Rai Play.
Previa registrazione (unica e gratuita) lo puoi vedere su pc o smartphone (dove a seconda delle versioni del sistema operativo puo' essere necessario installare l'app raiplay da google play o apple store).

Lucia Annunziata e' una giornalista molto intelligente. Basti ricordare quando fu nominata presidente della RAI, e alla prima ingerenza esterna mando' tutti a quel paese e dette le dimissioni. Ritorno' a fare il suo mestiere, attenta quanto basta per capire che le cose giuste con i veti del governante di turno non possono fare.
Lucia Annunziata ha la capacita' di intervistare le persone giuste al momento giusto (vedi l'archivio su Rai Play).
Dopo l'intervista ad un imprenditore rovinato dal mancato pagamento da parte della pubblica amministrazione, la puntata del 20 maggio e' proseguita con Guido Maria Brera, un quarantenne fuori dal coro, attivo nel mondo della finanza, che - pur non risparmiando critiche al modus operandi di Di Maio e Salvini - ha raccontato cose molto interessanti da un punto di vista diverso. Il blog idiavoli.com (che e' stato riferito dalla Annunziata come suo) sembra molto interessante.


Guido Maria Brera, un finanziere fuori dal coro

Io il contratto tra Salvini e Di Maio me lo sono letto, evidentemente troppo velocemente e senza la necessaria preparazione: mi e' sembrato che difetti nella descrizione di come pensano di realizzare le cose descritte.
Senza stronzeggiare (come fanno gli amici di Renzi) mi e' sembrato un libro di desideri, non molto dissimile dai tanti piani, patti o programmi cui mi hanno abituato i governi degli ultimi 30 anni.
Ma ha fatto nascere in me la domanda terribile: (a parte le uscite razziste di stampo leghista) sembra bello ma, dove trovano i soldi per fare cio' che dichiarano di voler fare?
Brera ha spiegato com'e' la situazione economica internazionale. L'europa non puo' continuare ad andare come sta andando da qualche anno a questa parte (basti ricordare alla fame cui sono stati ridotti i greci). Brera ha raccontato molte cose, merita ascoltarlo.
Con calma puo' meritare anche leggersi (o ri-leggersi come sto facendo io) il libro di Loretta Napoleoni Democrazia Vendesi del 2011 ma molto molto interessante.
Purtroppo non e' cambiato quasi nulla da allora, eppure sono passati 7 anni!

Nella seconda mezz'ora Cottarelli (autore della prima spending review utilizzata a modo loro dai governi che l'avevano incaricato) e Perotti (professore di Economia Politica alla Bocconi) hanno rapidamente descritto le pulci che hanno fatto - ognuno per conto loro - al contratto di Salvini e Di Maio, ed hanno stimato che in cinque anni questo piano dovrebbe produrre un disavanzo (ulteriore) tra i 120 e i 160 miliardi di euro. Una cifra intollerabile per i burocrati di Bruxelles e per il modo di ragionare della Bundesbank tedesca.


Cottarelli (a sinistra) e Perotti (a destra)


I numeri di Cottarelli


I numero di Perotti

In queste due slide si vede - come non poteva essere diversamente - che il taglio delle prebende dei parlamentari -che tanto scalpore hanno destato da sempre nella opinine pubblica - possono ben poco (meno di mezzo miliardo in tutto), mentre la flat tax (che piace tanto a mr B.) costa un botto.
Le slide non sono piaciute al blog del cinque stelle (come sarebbe potuto essere altrimenti?), ma le argomentazioni dei due intervenuti sono state cosi' pacate ed argomentate che sicuramente non li si puo' definire disfattisti.

Dagli una occhiata, a questa puntata, Merita!

Il mio funerale

My funeral

No, a parte qualche acciacco, sto bene. In fondo sono un ragazzino, non avendo neanche 63 anni me ne mancano 20 alla aspettativa di vita indicata dall'ISTAT.
E' che qualche giorno fa e' morta una mia zia (cui mancavano pochi giorni a compierne 85), ed allora me ne sono uscito con la battuta: ora tocca a me.

Eh, si, perche' prima o poi tutti dovremo fare i conti con sorella nostra morte corporale, come diceva San Francesco.
Pochi giorni prima avevo visto su Raiplay l'inizio di Linea Verticale, una serie recentemente terminata (fine un po' moscia in realta' per una serie altrimenti notevole).
L'inizio me l'ero perduto e quindi, seduto davanti al pc me la sono potuta gustare:

No, excluding some light disease, my health is quite good. I can say to be a boy: being less than 63 years old, I have still 20 years to the expected lifetime recently published by ISTAT, Italian National Statistical Institute.
Really few days ago an aunt of mine is dead (who missed by few days her 85), and so I said: I am the next one.

Yes, because at the end all of us will meet our sister corporal death, as San Francis said.
Few days before I had watch on Raiplay the beginning of Linea Verticale, a serie recently ended (the quality of last episode really the worst episode of an otherwise really good serie).
I loose the beginning, so - sat in front to the pc - I enjoy the beginning:

The serie is an original work of Mattia Torre, it is available only in italian (AFAIK).

Questo il testo (un po megalomane!)

Appena ho saputo di essere ammalato ho subito pensato al mio funerale. Ho immaginato come doveva essere. Doveva essere molto doloroso, perche' i funerali piu' riusciti, quelli che rimangono impressi nella memoria, sono quelli piu' dolorosi. In questo senso andava subito escluso il funerale cattolico, perche' non e' abbastanza doloroso. Per la maggior parte del tempo non si capisce bene cosa il prete dica. Legge dalla bibbia parabole di dubbia presa sul pubblico, cita a vanvera episodi della sua infanzia, e poi quelle musiche di organo, sono distraenti.
Uno inizia a pensare ai fatti propri, e questo e' sbagliato perche' i pensieri, le emozioni dei presenti dovrebbero convergere in un unico straziante dolore. Niente funerale cattolico, quindi. Niente preti. Solo amici commossi, che magari raccontino qualcosa sul defunto, qualcosa di intimo, di toccante. Aneddoti, mirati sulla persona, sulle sue qualita' che ora appaiono superlative. Un santo, praticamente.
Oppure divertenti: "amava la famiglia, gli amici, lo chardonnais" (e la gente sorride), che uniscano cioe' allo strazio quella nota comica che rende il dolore ancora piu' insopportabile. Infatti tutti piangono a dirotto.
Questo. Questo e' il mio funerale. Nessuno che fuma fuori, no, tutti dentro, accalcati, c'e' posto per tutti, peche' il funerale perfetto e' importante che sia devastante anche fisicamente. Devi uscire col mal di testa e la voglia di vomitare. Non devi avere quasi la voglia di vivere, dopo un funerale veramente riuscito. Ti deve passare la voglia di stare con gli altri, la fiducia nel futuro, l'appetito, mentre dentro tutti continuano a piangere a boati. Come se non ci fosse un domani.

This is the text (a little bit megalomaniac!)

As soon as I knew I was ill, I immediately thought about my funeral. I imagined how it was supposed to be. It had to be very painful, because the most successful funerals, those that remain etched in memory, are the most painful ones. In this sense the Catholic funeral was immediately excluded, because it is not painful enough. Most of the time it is not clear what the priest says. He reads from the Bible parables of doubt taken on the public, he cites episodes of his childhood, and then those organ music, are distracting.
One begins to think of one's own facts, and this is wrong because the thoughts, the emotions of the the public should converge into one single excruciating pain. No Catholic funeral, therefore. No priests. Only friends touched, that maybe tell something about the deceased, something intimate, touching. Anecdotes, focused on the person, on his qualities that now appear superlative. A saint, practically.
Or amusing: "he loved his family, his friends, the chardonnais" (and the people smiles), that unite the comic note that makes the pain even more unbearable. In fact, everyone cries.
This. This is my funeral. Nobody who smokes outside, no, all inside, huddled, there 's place for everyone, because the perfect funeral is important that it is devastating physically. You have to go out with a headache and the desire to throw up. You do not have to have almost the desire to live, after a really successful funeral. You have to pass the desire to be with others, trust in the future, appetite, while inside everyone keeps crying at the roar. As if there were no tomorrow.
(traslated with google translator! wow!)

da finire work in progress

Foto dal Fronte, 1916

Picture from First Line, 1916

Questa foto me l'ha mandata mio cugino Franco. Sul retro c'era solo una data: 1916
L'uomo con la maglia della salute al centro era mio nonno (Igino Massei, classe 1892).
Dall'anno prima era stato richiamato al fronte per irridere Trento e Trieste (ma c'era poco da ridere, penso) Fa pensare che questa gente a stento si riusciva a capire (a quel tempo gli italiani parlavano in dialetto), pero' era buona come carne da cannone
My cousin Franco send me this picture found in a box in the basement. On its back only a date: 1916. The man with with light gray shirt in the center was my grandfather (Igino Massei, born in 1892). Since the former year he had been recalled for the first World War to get back to italy Trento and Trieste It is nice to observe that these people was almost unable to understand between them (the italians at the time used to speak dialects), but they were able as meat for guns.

Il monologo di Pierfrancesco Savino sul razzismo


Il monologo di Pierfrancesco Savino a Sanremo 2018
(Questo e' un link, perche' RAI - proprietaria dei diritti - non ne permette l'inserimento nelle pagine altrui)

Savino e' molto bravo. Questo monologo e' tratto da La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltès (1948-1977).
Non guasta far pensare il 50% della audience televisiva.
Non sono mai stato un fan di Sanremo, ma anche quest'anno ne ho guardato qualcosa. Questo me l'ero perso.
C'e' da osservare che forse al pubblico televisivo, specie in diretta, la ghiandola emozionale (il cervello) sia ragionevolmente atrofizzata. Spero di sbagliarmi.
Nei media, piu' o meno a-sociali, e' descritto come monologo sul razzismo perche' Savino parla come un VuCumpra', ma in realta' e' un monologo sulla globalizzazione del lavoro.
Operai dal sud del mondo (ma - perche' no - anche i nostri ragazzi) sbattuti in Nicaragua (Albania?) e operai Nicaraguensi convinti a venire qui. Nicaragua e' in realta' un paese qualsiasi.
Non e' che gli addetti di un call-center sono molto diversi.
Non e' che gli industriali amici di Berlusca (o del potente di turno) si scandalizzano del numero di disoccupati...
E magari sono conservatori ben radicati... Intanto i nostalgici imbecilli si lasciano convincere che solo la destra possa conservare l'italia agli itaGliani (l'errore e' voluto).
Dai una occhiata ad alcuni commenti sulla pagina di Youtube (troppi, a mio avviso): neo-nostalgici adepti di Salvini o imbecilli auto-[in]sufficienti?


Mare mosso a Civitavecchia, 21 gennaio 2018

Osteria Il San Lorenzo a Montecosaro


Montecosaro, in provincia di Macerata, e' uno dei borghi piu' belli d'Italia.
Mi riferisco a Montecosaro Alto, una vera chicca, abitato da 200 persone che sicuramente riescono ad apprezzare la fortuna di abitare in uno scrigno, con una vista bellissima sulla valle del Chienti. Ha una storia ed una collocazione simile a molti borghi marchigiani (una regione bellissima) che risalgono al 1000.

Montecosaro (Monteco' in dialetto) da Google Maps

Come negli scioglilingua dentro Montecosaro Alto c'e' una locanda, e dentro la locanda una locandiera.
La locanda e' l'osteria di San Lorenzo e Ludovica e' la padrona.


L'interno del locale e' abbastanza piccolo, ma - si potrebbe dire - e' in scala con il paese.


La cucina (e che cucina!) e' il mestiere di Ludovica e di sua madre (nella foto)
Ma l'ospitalita' e' il loro forte.


Fatti raccontare da Ludovica la storia di questi quadri

Il Monteco' e' anche un ristorante di Amsterdam (?)

una vista artistica di com'era la piazzetta dove e' il San Lorenzo.

Il carpaccio di Maialino: non e' prosciutto, una squisitezza.

Non sono Ego di Ratatuille, potrei estendere al cibo il mio approccio ai vini: non ci capisco niente, ma il vino buono mi piace
I piatti che puoi trovare in Locanda sono piatti della tradizione culinaria marchigiana, a volte rivisitati da Ludovica che ne e' grande ambasciatrice.

Non so quanto e' probabile che tu possa passare per Montecosaro, ma se ti capita, valla a trovare.
Magari per berti un bicchiere e prendere qualche sfizioseria dopocena, come si faceva nelle osterie di un tempo.
Come e' successo ad Orazio e a me la prima volta che ci siamo andati.
E se ti viene voglia di farti tentare dai profumi, fatti suggerire da Ludovica!

Osteria San Lorenzo
orario 12-14:30, 20-22:30
chiuso il mercoledi'
Telefono 0733229056


I monti sibillini di mattina presto ai primi di gennaio da Montecosaro




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